venerdì 20 febbraio 2009

“Profondo”

Si è mossa una leggera brezza
ed è stato come se si aprisse un sipario
sopra la mia testa.
Non c’è nessuna cappa di foschia
sopra al verde prato della fantasia
ed i pensieri, come giovani allodole,
alzano lo sguardo verso il cielo e spiccano il volo.
Oscillano leggeri i sogni,
morbidi fili d’erba accarezzati dal vento.
L’aria è tiepida ed alla pelle non serve niente
sotto cui nascondersi al mondo.
I piedi nudi premono la terra tenera, pulita ed umida.
L’ombra degli alberi ai confini del bosco
mostra il contrasto tra il buio e la luce,
un limite mobile ed imprevedibile.
Tanto netto quanto incerto.
Restando fermo puoi trovarti
ora sull’uno, ora sull’altra.
Eterna lotta tra il male ed il bene.
Una spalla ereditata ed abitata a pieno diritto dall’angelo,
l’altra concessa in comodato d’uso gratuito al demonio.
In entrambi i casi, senza dare troppo nell’occhio.
Resto fermo e tutto intorno intanto è Vita.
Spingo l’altalena sulla quale si è seduto il mio respiro,
la spingo forte e lo faccio volare verso l’alto,
illudendolo di poter raggiungere le emozioni
che lo animano e lo osservano
mentre si librano leggere nell’aria che lo sovrasta,
lo avvolge e di cui si nutre.
Il corpo si inebria e si illude, stimolato dall’ossigeno
ma solo l’Anima gode davvero dell’Amore
che genera qualunque sensazione
che lei sola sa fiutare, gustare e ricavarne nutrimento.
Se quando arriverai non ci sarò
sarà solo perché forse ho spinto troppo
e le funi non avranno retto.
Del resto mi conosci
e sai che non ho mai avuto dimestichezza
con le cose materiali, con la vita pratica…
Finisco sempre col rompere tutto.
Avrò rotto anche me.
Ho sempre vissuto lontano
da tutto e da tutti,
librando leggero tra i Sogni.
Un respiro più profondo di ogni altro
che a forza di provarci ha finito col crederci davvero
ed ha spiccato il volo.
Perdonami se puoi,
non sono mai stato con voi.